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Ubuntu 14.04 lts in pc stick

Ecco il pc stick con Ubuntu: il Mele PCG02. – Lffl.org

Un piccolo pc stick arancione, il Mele PCG02U, con a bordo Ubuntu, entra sul mercato con l’obiettivo di sfidare i mini pc Android e Windows based.

I  mini PC presenti sul mercato, nella maggior parte dei casi, hanno a bordo Windows oAndroid… ma ora anche Ubuntu vuole conquistare una fetta di mercato. Da pochissimo è arrivato un nuovo pc stick prodotto da Mele, si chiama PCG02U e ha come sistema operativo proprio la distribuzione Linux di Canonical, potete vederlo nel video qui sotto.

Il PCG02U è un micro computer racchiuso in un classico case da PC stick arancione (che, fra l’altro, corrisponde al colore principale delle distro). Il design è abbastanza anonimo e minimalista: su una estremità troviamo l’antenna per il segnale Wi-Fi e sull’altra il classico connettore HDMI che permette una rapida connessione a televisori o schermi vari. Sul corpo del device troviamo poi diverse porte: una Ethernet (LAN 100M), una USB 2.0 standard, unamicroUSB (necessaria per l’alimentazione del device) e uno slot per le schede di memoria di tipo microSD. All’interno del PCG02U è stato integrato un SoC quad-core Intel Bay Trail, più precisamente il modello Z3735F, 1GB di RAM tipo DDR3 e 32GB di memoria di massa per app e dati. La versione di Ubuntu a bordo del dispositivo è la numero 14.04 LTS (Trusty Tahr), ovviamente sarà possibile effettuare l’aggiornamento a Ubuntu 16.04 LTS.

Il prezzo di questo piccolo aggeggio è interessante: potete acquistarlo a soli 59 dollari (che corrispondono a circa 52 euro). In programma anche una versione con 2GB di RAM (acquistabile alla modica circa di 61 euro) non ancora in vendita al momento.

Fonte: www.lffl.org/2016/04/pc-stick-ubuntu-mele-pcg02.html

 

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Forzare l’utilizzo della ram come swap e velocizzare linux

Mi sono sempre chiesto, ma nel caso un pc abbia piu’ di 2 gb magari 4 o 8 gb perche’ e a cosa serve la partizione di swap ?

Ci sono calcoli piu’ o meno semplici, regole trovate qua e la’ in web ognuno dice la sua e non si capisce chiaramente come ci si debba comportare….

La mia esperienza mi consiglia di tenere in fase di installazione una swap almeno doppia della ram nel caso in cui questa sia <= 2gb ma se superiore allora vedo che basta anche di dimensione pari alla ram o al limite equivalente alla formula  RAM * 0.5

Ricordate che Linux mette i processi cosiddetti dormienti in swap ma la loro riattivazione puo’ richiedere anche 1 o 2 secondi …

Girovagando in rete ho trovato questo interessante post che spiega come forzare linux ad utilizzare il meno possibile la swap su disco e mi pare dia buoni risultati ….

Con il termine swap si intende, l’estensione della capacità della memoria volatile complessiva del computer, oltre il limite imposto dalla quantità di RAM installata, attraverso l’utilizzo di uno spazio sul disco fisso.

Se il vostro computer dispone di 1GB di RAM o più, difficilmente, nella maggior parte dei casi, avrete bisogno di utilizzare l’area di swap
La RAM infatti è molto più veloce di un disco rigido ed è conveniente lasciare che la RAM gestisca la maggior parte dei processi. 
La tendenza a ricorrere all’area di swap è chiamata swappiness. Per ridurre lo swappiness in modo tale da forzare l’utilizzo dell RAM del vostro sistema possiamo digitare da terminale il seguente comando:
sudo sysctl -w vm.swappiness=10

Le modifiche effettuate da questo comando però resteranno attive solo per la sessione in corso e non al successivo riavvio del sistema. Se invece, vogliamo mantenere le modifiche in maniera permanente basta editare il file sysctl.conf:
sudo gedit /etc/sysctl.conf
Inserire in coda al file il valore vm.swappiness=10 e salvarlo

IL valore di Default e’ 60 provare le diverse combinazioni di valore, io con 10 e 4gb di ram ho visto la differenza in termini di prestazioni
Si puo’ anche azzardare un valore = 0 se si ha 8gb di ram o piu’ in questo modo linux lavora tutto in ram.

Ovviamente con i nuovi dischi solidi SSD questa funzione viene un po a mancare nel senso che sono velocissimi per cui anche l’eventuale swap su disco sarebbe veloce.

C’e’ anche da considerare che i nuovi linux con le nuove interfacce  grafiche tipo Unity o Cinnamon richiedono ram almeno 4gb al di sotto della quale conviene utilizzare interfacce grafiche più leggere come Xfce o altre.
Roberto Lissandrin

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Installazione di Linux Mint 17.3 Rosa LTS

mint17.3-cinnamonDa diverso tempo utilizzavo sia per lavoro che per pc di casa Linux Mint 17.1 LTS ( supporto a lungo termine ), era ora di dare un po una rinfrescata al sistema operativo.

Ho deciso di provare prima la nuova Mint 17.3 LTS da Usb Key live ( senza installarla ) per testare la funzionalità e piu che altro la compatibilità con il mio hardware.

Il tutto e’ andato benissimo meglio di come mi aspettassi, ho atteso un po dalla data di uscita della nuova versione e questo non guasta mai ma ora ho visto che era matura e pronta.

Avendo precedentemente in entrambi i computer installato linux in una partizione e la home ( area utenti ) in un’altra, mi sono fatto comunque un backup dei miei dati su disco

esterno ( consigliato sempre ) e poi sono partito con la reinstallazione vera e propria.

In fase di Installazione gli ho detto di utilizzare la prima partizione per linux e per la root del sistema formattandola ext4, poi invece gli ho detto di installare la home nella seconda partizione

senza formattazione.

Ovviamente in fase di installazione ho definito lo stesso nome utente e password e con immenso piacere ho poi notato che tutto ciò che avevo prima dei miei dati cartelle file etc.. è

riapparso fin dal primo avvio.

Naturalmente i programmi aggiuntivi non ci sono piu’ ma questo non e’ un problema in Linux si installano in un attimo e anzi è bene ogni tanto ripartire da una situazione pulita.

All’avvio dei vari programmi reinstallati ho notato che aveva mantenuto la configurazione precedente e le password varie cosa molto piacevole e utile, ma lo sapevo.

Consiglio a tutti quelli che vogliono provare un sistema operativo completamente gratuito e alternativo ai soliti windows o altri di utilizzare questa distribuzione che

ormai e’ la più diffusa e utilizzata al mondo.

Peccato sia Francese anche se la lingua in fase di installazione puo’ essere scelta ma questa era una battuta… 🙂

La distribuzione installata e’ la Linux Mint 17.3 versione Cinnamon ( interfaccia grafica simile a windows )a 64 bit.

La trovate qui: https://www.linuxmint.com/ e in particolare qui : https://www.linuxmint.com/download.php

Versione a 64 bit con gia’ tutti i codec audio e video pronti all’uso e gia tanti programmi utili preinstallati.

Non esiste di meglio sul mercato open source per ora e la ritengo molto adatta per chi vuole passare da windows a linux senza grossa esperienza e senza problemi di

impatto grafico.

Se avete bisogno chiedete pure, sarò lieto di aiutarvi

Una ottima recensione la trovate come sempre sul buon Marcosbox:  http://www.marcosbox.org/2015/12/arriva-linux-mint-17.3-rosa-cinnamon.html

Ciao a tutti Roberto Lissandrin

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Mac OS X Yosemite 10.10 in VirtualBox

virtualbox Virtualbox e’ un software di emulazione ora della Oracle, che consente di installare sul proprio pc delle macchine virtuali contenenti vari sistemi operativi.

In pratica vi consente sia in windows che il linux oltre a OSX di emulare in finestra altri sistemi operativi.

Ogni macchina virtuale ha la sua propria configurazione e spazio disco riservato allocato in modo dinamico (cresce al bisogno fino al massimo prefissato)  o in modo statico (prefissato e riservato fin dall’inizio).

Sfrutta l’hardware su cui vengono installate le macchine virtuali quindi attenzione a non riservare troppa memoria ram o spazio disco alle virtual machine create per non creare problemi di stabilità e funzionalità al sistema operativo primario.

Di norma 2gb di ram possono essere sufficienti per ogni machina virtuale e comunque dipende molto da quanta ram totale ha il nostro sistema.

Per un utilizzo fluido consiglio almeno 6gb di ram installata sul proprio pc, chiaramente piu’ ne abbiamo a disposizione meglio e’.

Consiglio anche di non avviare mai piu’ di una macchina virtuale contemporaneamente.

Tutto su VirtualBox lo trovate sul sito ufficiale : https://www.virtualbox.org/

macosx-yosemite

In questo interessante post trovate le istruzioni per configurare e emulare Mac Osx Yosemite sul vostro pc : http://hintdesk.com/how-to-install-mac-os-x-yosemite-10-10-on-virtualbox/

Roberto Lissandrin

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SHASHLIK: LE APP ANDROID SBARCANO SU LINUX!

shashlikCos’è Shashlik?

Shashlik è un progetto molto interessante nato l’estate scorsa dall’idea degli sviluppatori diKDE, community dietro l’omonimo ambiente desktop per distro Linux, i quali si sono posti come obiettivo quello di far girare le app Android su Linux. L’idea che a prima vista puo’ sembrare folle è in realtà giustificata dal fatto che Android è basato proprio su Linux, ovviamente l’incompatibilità delle app Android è causata da librerie e runtime differenti.

Come funziona?

Shashlik potrebbe sembrare, a prima vista, un semplice emulatore. In realtà è molto di piu’, infatti la grafica delle applicazioni viene renderizzata direttamente sul sistema Linux, cio’, chiaramente, garantisce maggiore efficienza e prestazioni superiori. Quando viene installata un’applicazione Android, il software crea una voce di menù con l’icona dell’app cosi’ è possibile lanciarla come qualsiasi altro programma. Chiaramente la mole di lavoro è stata importante e una versione stabile del software è stata rilasciata solo di recente (versione 0.9.3), i pacchetti sono funzionanti su Ubuntu e Arch Linux.

Una volta installato è sufficiente selezionare l’APK poi ‘apri con …’ e infine lanciare il comando

“/opt/shashlik/bin/shashlik-install“

Fatto cio’ l’app sarà subito funzionante.

Chiaramente tutto cio’ non è esente da bug e da problemi, ad esempio se un APK ha codice nativo, per funzionare questo deve prevedere il supporto ai processori x86, oltre che ai processori ARM.

Shashlik, per ora, è quanto di meglio la piazza dei ‘simulatori’ puo’ offrire, Google è al lavoro su qualcosa di simile ma le indiscrezioni circa questo progetto sono poche e contraddittorie.

Una volta risolti gli ultimi problemi Shashlik potrebbe essere integrato nelle distribuzioniLinux oltre che essere sfruttato sugli smartphone Ubuntu per poter eseguire le app Android.

Per il download e per ulteriori informazioni circa questo progetto, chiaramente open-source, vi rimandiamo al sito ufficiale che potete raggiungere cliccando qui.

Curiosità:

Il nome del progetto, abbastanza impronunciabile, deriva dal russo Šašlyk ovvero un piatto che consiste in spiedini di carne marinata e arrostita.

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Errore : Failed to fetch http://dl.google.com/linux/chrome/deb/dists/stable/Release

Ciao a tutti continuo ad avere questa segnalazione da un po’ di giorni dopo aver fatto sempre gli aggiornamenti regolari:
Immagine incorporata 1
​Qualcuno ha idea di come risolvere ????
Sembra che i repository della nuova versione di chrome sia non disponibile
Soluzione:
http://www.webupd8.org/2016/03/fix-failed-to-fetch-google-chrome_3.html
Io avendo chrome 64 bit in linux ho eseguito da terminale il seguente comando e il problema e’ sparito :
sudo sed -i -e 's/deb http/deb [arch=amd64] http/' "/etc/apt/sources.list.d/google-chrome.list"

Ciao Roberto Lissandrin
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Ci ha lasciati l’inventore della email

ray-tomlinson

È morto nei giorni scorsi Ray Tomlinson, l’inventore dell’email. Deceduto a 74 anni in seguito a un attacco cardiaco, Tomlinson è di quei nomi poco famosi ma molto importanti per il progresso tecnologico degli ultimi 40 anni. Quando si parla d’email, d’altronde, si parla praticamente della stessa essenza di Internet: comunicazioni rapide e veloci senza barriere.

Tomlinson inviò la prima email nel 1971, quando lavorava presso Bolt, Beranek and Newman (BBN o BBN Technologies), un’azienda che fu determinante per lo sviluppo di una versione molto precoce di Internet, nota come ARPANET.

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